La guerra è fossile, la pace è rinnovabile

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Elisa Palazzi, cosa accade se guerra e clima giocano a poker
L'incontro lunedì 2 ottobre alle 20.45 presso lo spazio Polaresco

di Marta Semperboni, Eppen 

È una relazione di cui si parla poco spesso, quella tra guerra e clima, che per altro vale in entrambi i sensi. Lo sostiene a gran voce Elisa Palazzi, climatologa, divulgatrice scientifica e docente in Fisica del clima presso l’Università di Torino. Il 2 ottobre sarà presente a «Molte fedi sotto lo stesso cielo» con un intervento dal titolo «La guerra cambia il clima, il clima cambia la guerra», che esplorerà alcune tra le molte sfaccettature di questa relazione.

«La mia prospettiva è quella di una climatologa» ci tiene a precisare Palazzi, che dalla sua porta l’esperienza in attività europee e internazionali come la European Climate Research Alliance (ECRA), la Mountain Research Initiative (MRI) e il Global Network for Observations and Information in Mountain Environments (GEO-Gnome).

«Sebbene ci siano altri modi di affrontare la questione, come per esempio dal punto di vista geopolitico, io cercherò di analizzare, da un lato, come la guerra cambia il clima e, dall’altro, come il clima cambia la guerra, cercando anche di individuare la matrice comune tra i due» continua. La sua esperienza di divulgatrice (il libro più recente, di cui è co-autrice insieme a Federico Taddia, si chiama «Bello mondo. Clima, attivismo e futuri possibili: un libro per capire quello che gli altri non vogliono capire» ) traspare da come spiega in modo chiaro e diretto un argomento che, per essere affrontato a dovere, richiederebbe ore e ore di approfondimenti.